Don Milani a Barbiana
Quella testarda di mia madre è riuscita a portarci a Barbiana.
Vivo da nove anni a Firenze e quasi tutti i giorni sono passata dal numero 218 di via Masaccio, dove una targa ricorda don Lorenzo Milani (Firenze 1923-1967), priore di Barbiana. Ne avevamo parlato spesso e a settembre abbiamo prenotato un giro attraverso la Fondazione don Lorenzo Milani.
Il tutto coincideva solo casualmente con il cinquantesimo anniversario della morte di don Milani e le iniziative correlate, compresa la visita di Papa Francesco. Ma non facciamo le cose per moda, era tempo per noi (intendo la mia famiglia) di fare questo viaggio.
Ma andiamo per ordine.
Mia madre alla fine degli anni Sessanta faceva il doposcuola nella borgata alessandrina di Quarticciolo a Roma e aveva "conosciuto" l'attività di don Milani attraverso padre Emilio che a sua volta aveva incontrato di persona don Milani.
Lei, mia madre, senza mai dimenticare quell'insegnamento, era diventata una professoressa. (Licenza poetica. Lo so sembra forzato ma è andata proprio così).
Ed eccoci a Barbiana, verde, solitaria, rasserenante, lontanissima da tutto eppure così proiettata nel futuro. Barbiana entra subito nel cuore. Con l'aiuto di una guida abbiamo ripercorso i luoghi dell'esilio felice di don Lorenzo accompagnato dai suoi piccoli grandi allievi, ma non ci è bastato. Abbiamo cominciato a parlare di lui per ore tornando a Firenze, a cena, e la mattina dopo.
Don Lorenzo Milani è difficile da raccontare, tralascerei sicuramente qualcosa di una vita immensa, concreta, creativa, viva, donata agli altri, nel segno della Fede, dell'umanità, della cultura, una vita unica, che merita di essere al centro della storia dell'Italia, non solo della religione.
Racconterei don Lorenzo Milani ogni giorno, nella scuola, all'univeristà, in chiesa, nelle strade. Non può essere dimenticato neanche un minuto, dovrebbe essere presente nella società, attraverso i suoi scritti e il suo esempio.
Lascio qui sotto un documentario stupendo che mi ha dato le coordinate giuste per comprenderlo meglio, e lascio ovviamente anche il link al sito della Fondazione.
http://www.raistoria.rai.it/articoli/storia-di-μ-dedicato-a-don-lorenzo-milani/37856/default.aspx
https://www.donlorenzomilani.it/
Come arrivare a Barbiana:
- per tutti- Coordinate GPS: 43° 53′ 55.8″ N – 11° 27′ 38.1″ E
- Per i gruppi in pullmann- L’ultimo tratto di strada che porta a Barbiana è molto stretto, per cui leggere attentamente le indicazioni.
https://www.donlorenzomilani.it/raggiungere-barbiana/ - Cosa abbiamo fatto noi:
Abbiamo inserito Barbiana su google Maps partendo da Firenze.
Visite a Barbiana:
Sono gestite dalla Fondazione Don Lorenzo Milani https://www.donlorenzomilani.it/visite-a-barbiana/
DOMENICA CHIUSO
- visita del singolo visitatore- può visitare cimitero e chiesa dall'esterno, e chiedere ai volontari di entrare nell'aula e nella chiesa; per il percorso didattico scrivere una email a contatti@donlorenzomilani.it o telefonare ad uno di questi numeri 055418811, 3384708714, 3355682242
- visita delle scuole e dei gruppi per il percorso didattico- scrivere una email a contatti@donlorenzomilani.it o telefonare ad uno questi numeri 055418811, 3384708714, 3355682242
Cosa abbiamo fatto noi:
Eravamo quattro persone e sapevamo di poter essere lì solo sabato pomeriggio, abbiamo prenotato telefonando e siamo stati aggregati a due gruppi. Sottolineo che la condivisione della visita, anche e soprattutto tra persone diverse, è un'esperienza molto bella e secondo me nello spirito di don Lorenzo.
La Bibliografia da leggere (in aggiornamento):
Come già anticipato per capire meglio don Milani bisogna leggere i suoi testi. Ed io ho avuto la fortuna di scovarne alcuni nella biblioteca di casa dei miei genitori che sin dalla loro prima esperienza di insegnanti hanno riconosciuto l'esempio educativo oltre che religioso del priore di Barbiana.
Così comincio dal libro più noto, che è un esempio di scrittura collettiva di maestro e allievi, edito poco prima della sua morte.
- Scuola di Barbiana, Lettera ad una professoressa, Libreria Editrice Fiorentina, 1967